L’ACQUA DOLCE di Cristina ARDUINI

Ricevo questo contributo dalla dott.ssa Cristina Arduini che,senza piaggeria,è una delle più importanti specialiste di gestione dell’ACQUA come risorsa di sistema.E’ anche appassionata di FONTANE.Volentieri pubblico.

 L’acqua dolce questa sconosciuta

di Cristina Arduini

Premessa

Febbraio 2024 con 18 °C e un irraggiamento da primavera inoltrata. Ormai ogni giorno superiamo il limite massimo appena raggiunto una manciata di giorni prima. Sulle colline del Monferrato guardo le montagne con la neve solo sul cucuzzolo, i campi riarsi dove un contadino testardamente sta arando sperando di riuscire a seminare ciò che ha sempre seminato. Il terreno ha sete e si vede e sembra il Kalahari, il deserto del Botswana prima delle piogge. Mi scopro a cercare l’acqua, penso ai laghi, ai torrenti, alle cascate, alla pioggerellina che scivola gentile sugli anfratti del terreno, che si raccoglie in pozze senza fare danni. E’ cambiato tutto, quando piove guardiamo con timore al cielo e non sappiamo come si comporterà quest’acqua, indifferente ai nostri bisogni e desideri. Si vendica? No, rimette a posto.

Ma l’acqua cos’è?

E’ trasparente, cristallina, non ha sapore, non ha odore. E’ l’elemento più semplice esistente sul nostro pianeta: composto da due atomi di idrogeno e uno di ossigeno. Ma la sua semplicità non rispecchia l’importanza basilare che ha per la vita sulla Terra; senza non esisterebbe e il pianeta sarebbe un deserto come Marte.

Sono le esclusive proprietà dell’acqua che ne fanno il mattone della vita e la chiave per il suo perpetuarsi.

L’acqua è l’unico elemento che è presente in tutte le sue forme (liquida, solida e gassosa) a temperature normali sulla Terra. Le sue peculiari proprietà derivano, recenti studi lo stanno scoprendo, dal tipo di legami che si formano tra gli atomi stessi e le molecole d’acqua. Questi legami detti deboli (in termini scientifici si chiamano legami idrogeno) sono la colla che trattiene gruppi di molecole d’acqua insieme e quasi certamente giocano un ruolo fondamentale nel determinare le sue proprietà.

Una proprietà: gli atomi di idrogeno sono uniti da una sola parte dell’atomo di ossigeno creando quindi una carica positiva e negativa della molecola d’acqua. In conseguenza di ciò l’acqua è il solvente universale: praticamente tutto si scioglie in acqua o perlomeno interagisce con essa grazie alla polarità delle molecole stesse. Ovunque passa trascina con sé sostanze chimiche, minerali, ecc.

Altra proprietà: il ghiaccio galleggia sull’acqua. Al contrario di quanto normalmente avviene per la materia, la forma solida dell’acqua si espande e non si contrae al di sotto dei 4°C. Tra le molecole d’acqua congelate si trova molta aria, che alleggerisce il ghiaccio e permette il galleggiamento. Questa particolarità è ecologicamente fondamentale: se il ghiaccio si condensasse come tutte le altre sostanze i laghi congelerebbero da cima a fondo e il calore del sole non riuscirebbe più a scioglierlo. In breve, tutta l’acqua esistente sarebbe congelata trasformando la Terra in un deserto di ghiaccio. Forse è anche successo milioni di anni fa – la famosa teoria della Palla di Neve – ma la vita ha comunque trovato il modo di sopravvivere in qualche piccolo anfratto.

Ma le virtù dell’acqua non sono finite: le molecole tendono ad incollarsi una all’altra creando una tensione superficiale molto alta (guardate le gocce d’acqua su una superficie piana: tendono naturalmente ad assumere una forma tondeggiante) formando come “catene d’acqua”. Queste hanno la facoltà di salire, attaccandosi alle pareti e vincendo la forza della gravità lungo, per esempio, i capillari del nostro sistema circolatorio per portare attraverso il sangue (circa 80% di acqua) l’ossigeno e i nutrienti alle cellule. Lo stesso vale per gli alberi: le catene di acqua salgono dalle radici alle sommità lungo i canali linfatici per portare l’alimento alle foglie.

Un’altra particolarità: tutti conosciamo la Corrente del Golfo che permette alle popolazioni del nord-Europa di vivere in un ambiente confortevole; la sua facoltà di riscaldare le coste è dovuta all’elevata capacità termica (l’energia necessaria per aumentare di un grado la temperatura) dell’acqua. L’immenso fiume della Corrente, largo 200 Km e profondo 500 m, porta calore ed energia pari all’utilizzo di 160 miliardi (!) di chilogrammi di carbone /ora. Ma sembra che, causa forse l’aumento diffuso della temperatura delle acque, stia rallentando. Non riesco neanche ad immaginare cosa succederebbe al Nord Europa ed in generale alla Terra.

Infine l’acqua ha un alto punto di ebollizione, di fusione, necessita di maggiore energia per trasformarsi in vapore o in ghiaccio e perciò trattiene più calore di qualsiasi altra sostanza comparabile.

In conclusione: è unica.

Ma quanta acqua c’è e dove si trova sulla Terra?

In totale sono circa 1,5 miliardi di Chilometri cubi ( un Km cubo= mille miliardi di litri), che si muove costantemente intorno, sotto e sopra la terra cambiando continuamente da liquida a solida (ghiaccio e neve) a gassosa ( vapore acqueo). Questo vuol dire che è sempre in movimento la stessa acqua da miliardi di anni riutilizzata in continuazione nel ciclo eterno dell’acqua.

La maggioranza di quest’acqua, pari a circa 97%, è acqua salata (oceani) e perciò non direttamente utilizzabile dagli esseri viventi, mentre l’acqua dolce, che si forma per distillazione, grazie al calore del sole, per evaporazione dall’acqua di mare, è solo il 3% del totale. È come se immaginassimo di essere in un immenso contenitore colmo d’acqua, ma noi abbiamo accesso solo ad una piccolissima parte di esso per poterci dissetare, lavare, produrre i nostri cibi ed i nostri attrezzi e dobbiamo infine dividerlo con tutti gli altri esseri della Terra.

Inoltre una buona parte dell’acqua dolce forma le riserve nelle calotte polari, i ghiacciai ed i nevai (30.000.000 Km cubi); altri 4 milioni circa sono a profondità molto elevate e quindi praticamente irraggiungibili, mentre solo 225.000 km cubi compongono i laghi ed i fiumi della terra, concentrati  in alcune zone come in Siberia, nei Grandi Laghi, Tanganika, Vittoria, Rio delle Amazzoni, Gange-Bramaputra, Congo, Yangtze e Orinoco.

ACQUA PER TUTTI

La disponibilità per tutti gli esseri viventi è pari allo 0,26% del totale dell’acqua dolce esistente ed un problema non indifferente è proprio la disomogeneità.

Le riserve idriche nel mondo dipendono dalle piogge: dove piove più spesso e più a lungo (il Canada ha una delle maggiori riserve idriche di acqua dolce del mondo: 9 % del totale a fronte di una popolazione di 30 milioni) ovviamente le acque abbondano e dove al contrario l’acqua è scarsa i problemi sono notevoli, come, ad esempio, nell’Africa Sahariana, Medio Oriente, Australia. Il 40% della popolazione mondiale ( 2.4 miliardi di persone!) non ha acqua sufficiente per vivere. Sempre più secondo i vari rapporti delle Nazioni Unite milioni di persone saranno costrette a spostarsi per gravi problemi ambientali tra cui la mancanza di acqua.

USO DELL’ACQUA

Lo sfruttamento maggiore sia delle acque sotterranee sia superficiali si è avuto a partire dagli anni Cinquanta con l’enorme espansione dell’agricoltura intensiva ad irrigazione artificiale. Attualmente il 60-70% delle risorse idriche viene impiegato in agricoltura. Purtroppo molta parte di essa viene sprecata a causa di vecchi sistemi di distribuzione e obsolete metodologie di irrigazione). Oggi a fronte di un aumento delle terre irrigate si prevede per il 2025 una riduzione dei consumi per lo sviluppo di nuove tecnologie di irrigazione.

L’industria, forte competitrice dell’agricoltura, utilizza circa il 23% delle risorse, ma vi sono dei segnali di stabilizzazione dei consumi anche se sicuramente non sufficienti. La politica adottata da molti paesi di aumentare il costo unitario dell’acqua ha obbligato le industrie ad effettuare il riciclo o applicazione di tecnologie a secco. Come da letteratura le industrie maggiori consumatrici d’acqua sono le farmaceutiche, seguite dalle centrali termiche, nucleari e dalle aziende metallurgiche e chimiche.

Il residuo delle risorse disponibili (circa il 7%) viene utilizzato per usi domestici, di cui questi ancora una piccola parte per lavarsi e cucinare, mentre la maggioranza per lo sciacquone del W.C o per lavare l’automobile ed i panni.

Considerando che circa 2 miliardi di persone nel mondo utilizzano acqua di falda per i loro bisogni e che il tempo di ricarica delle riserve di acque sotterranee è mediamente di circa 1400 anni, ci si rende conto che l’acqua è un bene veramente sprecato e sottostimato. Vi sono nazioni che stanno già utilizzando delle riserve non rinnovabili formate da acqua fossile, formatesi 10-30.000 anni fa, molto difficilmente raggiungibili dalle piogge perché troppo in profondità. Perciò queste preziosissime riserve tenderanno ad esaurirsi a breve termine, se il consumo idrico non verrà calibrato considerando l’acqua come un bene molto più pregiato dell’oro e del petrolio.

Effetti collaterali dell’eccessivo prelievo di acque sotterranee sono la subsidenza dei suoli e l’intrusione delle acque salmastre negli acquiferi costieri, creando situazioni di difficile se non impossibile soluzione.

Immagine che contiene testo, schermata, mappa, acqua

Descrizione generata automaticamente

L’ACQUA PERDUTA

 Ma non solo, noi esseri umani riusciamo a fare ancora peggio. Dipendiamo completamente dall’acqua dolce per vivere però la sprechiamo per allontanare le nostre scorie. Per decenni in buona parte del mondo, gli agglomerati urbani hanno scaricato i rifiuti sia liquidi sia solidi ovunque capitasse: fiumi, laghi, mari, suolo e sottosuolo. L’importante era ed è allontanarli dalla propria vista, non considerando le conseguenze catastrofiche cui stiamo, solo adesso, cominciando a vedere i primi sintomi.

Il forte aumento della popolazione, la smodata urbanizzazione di vaste aree del pianeta, l’intensa industrializzazione, l’agricoltura intensiva hanno un prezzo ambientale altissimo che alla fine ricade sulla qualità dell’acqua. Una popolazione in crescita richiede più cibo, più case, più servizi, più automobili, più strade e tutto questo viene prodotto utilizzando SEMPRE l’acqua dolce.

All’inizio l’uomo utilizzava più che altro l’acqua superficiale per i suoi bisogni, ma ora a causa del forte inquinamento dei fiumi si preleva sempre più acqua dal sottosuolo e la nostra dipendenza dall’acqua di falda aumenta sempre di più. La contaminazione, del resto, è ormai arrivata anche alle falde acquifere. In generale ormai la parte più superficiale delle acque sotterranee è inquinata da nitrati (concimi), pesticidi, solventi clorurati ed anche acqua di mare, costringendo quindi, per avere acqua pulita ad approfondire i pozzi di approvvigionamento di acqua potabile. Non ultimo le microplastiche che sono veramente ubiquitarie.

L’inquinamento dell’acqua, però, non è originata solo dall’incuria delle industrie e dell’agricoltura, tutti noi ne siamo ugualmente responsabili: utilizziamo troppi detersivi, candeggianti, disinfettanti, antibatterici nella pulizia della casa esagerando nella quantità e nel numero di prodotti.

LE GUERRE DELL’ACQUA

L’acqua è  una risorsa strategica, ma a differenza di altre risorse scorre facilmente attraversando confini politici seguendo i suoi naturali percorsi, avvantaggiando paesi posti a monte rispetto quelli a valle. Le tensioni nel mondo stanno salendo, grazie all’aumento del fabbisogno idrico di parecchi territori, e si possono già individuare parecchie zone “calde”. Il 40% della popolazione mondiale dipende da sistemi fluviali comuni (ricordiamoci che per sistema fluviale si intende sia la parte superficiale che la parte sotterranea ad essa strettamente collegata) come gli Stati Uniti ed il Messico per il Colorado, la Slovacchia e l’Ungheria per il Danubio, l’India ed il Bangladesh per il Gange.

Ma la zona veramente bollente è il Medio Oriente, ove le risorse idriche sono già naturalmente scarse e la crescita demografica esplosiva. Nella regione vi sono il Tigri, l’Eufrate ed il Giordano e soprattutto quest’ultimo è conteso tra Israele, Giordania e la Palestina. Israele in seguito alle recenti forti immigrazioni ha utilizzato ed utilizza acqua al di sopra del sostenibile, assicurandosi buona parte delle riserve idriche della zona per i propri consumi civili, industriali e per l’irrigazione, acuendo i contrasti con le popolazioni arabe confinanti. 

Segnali consistenti di pace nell’area ci saranno solo nel momento che verrà considerato come uno dei fattori determinanti la scelta della cooperazione per lo sfruttamento sostenibile delle risorse idriche per la sopravvivenza delle popolazioni e dell’economia. 

Infatti solo attraverso la collaborazione e la cooperazione si potranno avere sicuri accordi sull’uso delle acque, su cui sarà possibile costruire un futuro, magari inventando un modo diverso rispetto al capitalismo occidentale di intendere l’economia. In questo frangente gli organismi internazionali come ONU, Banca Mondiale possono essere dei mediatori imparziali per incentivare a condividere innovazioni tecnologiche e a predisporre progetti congiunti, evitando l’esplosione di conflitti.

NOI GUARDIANI DELL’ACQUA

A questo punto viene naturale domandarsi cosa possiamo fare noi come singoli individui per sanare la situazione. Possiamo fare tantissimo, perché abbiamo un enorme potere, anche se c’è chi fa di tutto per togliercelo: possiamo decidere noi cosa comprare, come comprarlo e la qualità di quello che compriamo.

Facciamo un esempio: tutti noi spesso facciamo la spesa al supermarket o nei centri commerciali e molte volte per la fretta o perché non ci interessa prendiamo le cose che sì ci servono, ma senza guardare, magari facendoci solo abbagliare dalla pubblicità. Invece se spendessimo un po’ del nostro tempo per renderci la vita migliore, leggendo le etichette, accertando le date di scadenza, valutando la freschezza o l’effettiva necessità di acquisto della merce, controllando il tipo e il numero di imballaggi utilizzati faremmo già molto per ridurre l’inquinamento e lo spreco e non solo delle acque. Anche in casa oltre alla riduzione di detersivi e consimili possiamo chiudere il rubinetto quando non ci serve, scegliere la doccia invece del bagno, comprare shampoo e saponi più naturali possibile, utilizzare i rompigetti per i rubinetti.

In una parola: consapevolezza. Perché ricordiamoci chi avrà problemi di sopravvivenza non sarà il nostro pianeta, che ne ha passate ben altre, ma saremmo proprio noi esseri umani a rimetterci, se non impariamo a comprendere, che possiamo vivere solo se siamo in armonia con la natura e consapevoli di essere una piccola parte di un sistema complesso.

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